Critica

Denuncio il pianto stanco dell’impeto

Nives Guazzarini scarica energia radiante dalle proprie opere,sollecitando lo
spirito annoiato a guardare al di là della forma e del colore.
Radice di ogni fantasia scultorea è l’uomo,inserito nei diversi vasi comunicanti del vissuto.
Quasi trascendentale nelle sue intuizioni,Nives adduce provocazioni estetiche
in grado di destabilizzare l’osservatore,facendo proprio il mito dell’iperuranio di Fedro,
dove esiste un luogo sopra il cielo che possa far dimenticare lo smarrimento terreno.
La scultrice vede cadere il suo uomo assieme ai sogni riposti e stringendo malinconicamente
un simbolo per ogni situazione,plasma un racconto sull’inciampo della vita,sulla delusione
che smembra l’istinto di sopravvivenza,tralasciando il volto e la maschera per puntualizzare
l’identità del pensiero e l’eros decapitato dalla superficialità delle apparenze.

L’inganno poetico infuso dall’incantesimo artistico,è la sensazione di una fuga da demoni
che spolpano uno spirito inquieto,Nives Guazzarini ha in mano l’anima convalescente di
questo uomo,un anima debilitata che ha bisogno d’azione,dell’idea-sentimento,
del guerriero soprasensibile a protezione della propria fortezza.
Sarebbe riduttivo,per un’artista già affermata,parlare della tecnica e dell’uso magistrale
della materia,adoro piuttosto immaginarla come un demiurgo al servizio di una plasticità
sfuggente,un’andata e ritorno in chiaroscuro,con lo sguardo sottinteso rivolto al cielo,
a proiettare il corpo nel respiro del sublime,alla ricerca di una forza ultra terrena che difenda
la poesia,l’odore del tempo,la spiritualità del silenzio.

Massimo  Mondaini

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“Si dovrà sicuramente affrontare l’impegno d’un approccio critico meditato ed approfondito sull’opera di Nives Guazzarini.Non mancano, infatti, a mio avviso, elementi d’interesse e di curiosità, per non dire di certe suggestioni e stimolazioni, nel lavoro creativo della scultrice cesenate esibito nel corso di un decennio di attività espositiva a partire dalla mostra longianese d’esordio del ’96. Ci sono poi alcuni passaggi cruciali nel percorso inventivo e nella prassi operativa che meritano senz’altro d’essere pure indagati, a cominciare dalla stessa formazione giovanile alla scuola faentina, nella direzione della libera versatilità, ma anche del rigore e del controllo virtuosistico.
Questi sono spunti certamente utili al visitatore della mostra per cogliere i valori più segreti di una scultura che non si nutre semplicemente di formule alchemiche e non si affida esclusivamente agli effetti speciali, ma sembra generarsi da una manipolazione di tipo concettuale della materia e risolversi nell’armonia assoluta della forma.
Poi, a proposito di forma, bisognerà senz’altro spingersi a comprendere, come scrivevo all’inizio, da quale fonte ispirativa scaturisca, ad esempio, la propensione della scultrice alla linea flessuosa e sinuosa, alla piegatura morbida ed elastica, all’incastro fluido e leggero degli elementi compositivi. Così come, se è vero che l’opera d’arte non nasce mai da sola, anche la scultura di Nives Guazzarini dovrà attendersi una sua collocazione nella cornice della più stretta attualità artistica.
E’ noto a questo proposito, che la scultura contemporanea con le sue più giovani generazioni ha avviato una fase di riflessione sulla propria vicenda di esistenza sostanzialmente negata, per svariati decenni soggetta anch’essa, come e forse più della pittura, alla contaminazione delle tecniche espressive. Ed è forse all’interno di una tal tendenza che può essere vista oggi in un suo posto certo anche l’esercizio plastico di Nives Guazzarini, con i suoi valori intimamente e convintamene saldi nella vocazione storica della scultura.”

Orlando Piraccini

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“Nives Guazzarini da un decennio svolge un’intensa attività artistica, tenendo personali e partecipando a numerose manifestazioni artistiche sia in Italia che all’estero. In questa mostra sono esposte in prevalenza sculture realizzate con la tecnica della ceramica Raku, che l’artista predilige in modo particolare. Nella scultura della Guazzarini la figura è sintetizzata e quando (come nei busti maschili) sembra si ritorni alla classicità, si avverte tuttavia qualcosa di surreale. La materia è sempre trattata con sicurezza e le brusche lacerazioni rivelano la sua appassionata partecipazione al tema proposto. Le opere di questa artista sono di una forza quasi espressionistica e rivelano anche nei dettagli una sorprendente carica inventiva.”

Enrico Guidi (Corriere cesenate)

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“La scultrice Nives Guazzarini modella opere di pregio che rivelano una forza ideativa acuta e una coraggiosa volontà esecutiva. Sembra poi che la difficoltà del Raku esalti le capacità creative dell’artista, che inventa interventi con ossidi e altri materiali affinché la superficie delle sue sculture si animi di differenziazioni cromatiche e si vesta di maggior fascino”

Odette Gelosi (Corriere di Romagna)

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“La scultura Raku di Nives Guazzarini si evidenzia per il ricercato connubio tra un modellato della figura sinuoso, in cui si ricerca la purezza e la dinamicità della linea, e l’uso di materiali inconsueti per la scultura, quali il refrattario e la cottura raku. Il raku è infatti assai raro in scultura per la difficoltà che comporta: le sculture devono essere estratte dal forno ad una temperatura che si aggira intorno agli 800/900 gradi centigradi, poste in riduzione tra ceneri, foglie e paglia ed infine raffreddate in acqua. Questa tecnica di cottura antica, di origine giapponese, fa sì che i quattro elementi (terra, fuoco, aria e acqua) siano, insieme all’artista, “creatori dell’opera”. I risultati di ossidazione degli smalti dipendono spesso da elementi imponderabili, come l’effetto dell’aria sulla scultura quando la si estrae dal forno, la fumigazione tra la segatura, lo shock termico che deriva dall’immissione del pezzo in acqua. Nelle sculture di Nives Guazzarini, dal raffinato sincretismo tra bucchero e Raku, prendono forma animali, sineridi e figure umane; le linee divengono essenziali e stilizzate, sottolineano il movimento come in un guizzo d’onda, nei sineridi o nella dinamicità estensiva di un abbraccio. In queste opere in bucchero e Raku gli smalti sottolineano la forma: come nastri luminosi ne esaltano la dinamicità geometrica ed insolita. Interessante la sirena, dalla brunitura bronzea, in cui la materia ancora pulsa e il cui collo si apre a ventaglio per accogliere un mosaico di luce argentata. I busti maschili in Raku con effetto cre-clè, pur mantenendo un’ispirazione classica, sono reinventati in una dimensione surreale: la potenza muscolare ha come cornice in attaccapanni o una scala labirintica che l’avvolge. Il movimento sinuoso dell’onda è un motivo ricorrente che sottolinea, nel modellato plastico, la forza della linea essenziale e libera. La poesia delle sculture di Nives Guazzarini è suggerita emotivamente dal fantastico, che prende forma e si risolve nella perfezione di geometrie naturali.”

Lia Briganti (Critica d’arte)

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“La scultura della ceramica “Raku” rappresenta una qualità singolare nel mondo dell’arte cesenate, un lavoro di raro pregio e prestigio, che Nives Guazzarini svolge con incomparabile abilità tecnica e originalità creativa. Nata a Cesena nel 1961, frequenta l’Istituto d’Arte di Forlì e, successivamente, il corso di “Ceramista progettista” al Centro di Formazione Professionale di Faenza. Altre esperienze di attività pittoriche e scultoree le acquisisce nella frequentazione di alcune botteghe d’arte di Cesena. Si dedica, poi, a quella che è la sua passione più convinta e profonda, la scultura, mediante l’uso di una varietà di mezzi e di tecniche: terracotta, ferro, mosaico, Raku. La scultura della ceramica “Raku” costituisce attualmente l’attività prevalente, un’attività di assai difficile realizzazione per le difficoltà che comporta il procedimento di cottura, già conosciuto e praticato dai popoli dell’Estremo Oriente. Le argille, cotte nel forno ad altissime temperature (900 gradi centigradi), vengono immerse in acqua per il raffreddamento ed è proprio questa repentina escursione termica che conferisce loro gli stupefacenti riflessi caratteristici di questa tecnica. La base su cui Nives Guazzarini opera è la scultura classica, un punto di riferimento sicuro in un mondo, come quello dell’Arte contemporanea, travagliato da non pochi contrasti e conflitti. Il figurativo della Guazzarini si richiama alla realtà della natura, ma non è una “riproduzione” degli esseri e delle cose naturali: le figure umane, gli animali e gli oggetti diventano, nelle sue mani, immagini di un incanto surreale, simboli di un mondo fantastico in cui ciascuno di noi vorrebbe vivere. La Guazzarini è una scultrice che riesce a cogliere nella figura rappresentata movenze, atteggiamenti, espressioni che, nell’apparenza delle stilizzazioni, sanno comunicare il dinamismo della vita, i sogni, le speranze, le sofferenze di cui l’animo umano è portatore. La non comune capacità inventiva di linee e di forme armoniose, dolci o prorompenti energia, unita alle sorprendenti ed innumerevoli possibilità offerte dalla tecnica “Raku”, permette a Nives Guazzarini di creare figure di una bellezza straordinaria. Le mostre in cui ha esposto le sue opere sono circa una ventina in varie città, da Rimini a Bologna, da Ravenna a Ferrara, da Forlì a Cesena e Cesenatico. Nell’anno 2002 ha vinto il “Premio Remo-Brindisi” a Roma, ha partecipato al “Premio Firenze” nel 2001 e nel 2003 e al “Premio Arte” a Milano nel 2003 e nel 2004. Una delle sue opere è stata selezionata da “EuropArt” per la partecipazione a mostre a Parigi e a Barcellona.”

Attilio Bazzani (Catalogo “I pittori cesenate del ‘900)

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“Una scultura dalla figurazione simbolica, espressa con tecnica “Raku”, che arricchisce l’espressione artistica con il suo alfabeto interiore bisognoso di esternare le sintomatiche deduzioni. Una bravura che esprime capacità e padronanza creativa, procedendo con la sua ricerca dell’equilibrio.”

Mariarosaria Belgiovine (Critica d’arte)

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“Il connubio inconsueto tra porosità e ossidazione della scultura Raku, la raffinatezza e l’eleganza degli smalti e del mosaico: è questo il raffinato sincretismo della scultura di Nives Guazzarini.
La ricerca di uno stile che evidenzia la creatività e l’essere di un artista che trova nella scultura Raku un modellato della figura sinuosa, in cui la purezza e la dinamicità della linea diventa essenziale e stilizzata. (…)
Il movimento sinuoso dell’onda è un motivo ricorrente che sottolinea la forza della linea essenziale e libera. Una linea che ha varcato anche le frontiere italiane, infatti le opere di Nives Guazzarini sono state esposte a Parigi e Barcellona e hanno vinto il “Fiorino di Bronzo” a Firenze.”

Anna Budini (“La Voce”)